Vi è mai capitato di ricevere la notifica di un verbale per violazione di norme del Codice della Strada, accertata in una Regione diversa da quella dove risiedete, magari mentre eravate in vacanza, o in trasferta per lavoro? Naturalmente, in tal caso, se avete deciso di fare ricorso avverso il verbale, rivolgendovi al Giudice di Pace del luogo ove è stata rilevata l’infrazione, avrete notato che, dal momento del deposito del ricorso, non avete più avuto notizie di esso, in quanto la Cancelleria del Giudice non era tenuta ad inviare comunicazioni al riguardo ai ricorrenti, residenti fuori dal distretto di competenza del Giudice adito, con grandi disagi per gli automobilisti. Fortunatamente, tutto ciò non potrà più accadere, infatti, come precisa l’Avv. Carlo Claps, Segretario dell’Aidacon ( Associazione Italiana per la Difesa dell’Ambiente e dei Consumatori), la Corte Costituzionale con la Sentenza n° 365 del 22.12.2010, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 22, quarto e quinto comma, della legge 11 novembre 1981, n. 689, nella parte in cui non prevede, nel caso in cui il ricorrente, che abbia dichiarato la residenza o eletto domicilio in un comune diverso da quello dove ha sede il giudice adito, abbia fatto espressa richiesta nel ricorso di utilizzare modi di notificazione alternativi al deposito in cancelleria, come ad esempio l’inoltro di fax, e-mail (vedi per la pubblicazione della citata sentenza www.giudicedipace.it). La Corte ha precisato che, sia lo sviluppo tecnologico e la crescente diffusione di nuove forme di comunicazione (mail – fax ecc…) , sia l’evoluzione del quadro legislativo, hanno reso irragionevole l’effetto discriminatorio determinato dalla normativa censurata, che contempla il deposito presso la cancelleria del Giudice adito, quale unico modo per effettuare notificazioni all’opponente che non abbia dichiarato residenza o eletto domicilio nel comune sede del giudice adito, né abbia indicato un suo procuratore.
Questa importante novità, spiega ancora l’Avv. Carlo Claps, che da anni è stata una battaglia dell’AIDACON, avrà notevoli risvolti positivi per i cittadini automobilisti, anche in virtù di un crescente numero di ricorsi proposti dagli automobilisti, a seguito di accertamenti di infrazioni, che di norma avvengono sulle autostrade, effettuati con apparecchiature automatiche, come il Tutor, noto anche come “sicve tutor” o “safety tutor”, il quale calcola la velocità media su una tratta in autostrada ma, a discrezione dell’organo accertatore, può essere usato, in modo alternativo, per rilevare la velocità istantanea dei veicoli transitanti sotto i sensori, alla stregua dei normali autovelox e che comportano anche la sottrazione dei punti sulla patente.