VITTORIA AIDACON IL GOVERNO CEDE: MAI PIÙ PIGNORAMENTO PRIMA CASA – SCOMPARE L’AGGIO

equitaliaFinalmente ! Dopo tante battaglie, dopo tante vittorie, dopo aver sollevato tante eccezioni di illegittimità costituzionale,  il Governo ha ceduto, ha ammesso le sue colpe ed ha svoltato. infatti, con l’approvazione del ” Decreto del Fare “, spiega l’Avv. Carlo Claps, non sarà più possibile pignorare la prima casa ( almenoche non sia di lusso), per le imprese ci sarà il limite del 1/5, inoltre saranno aumentate le rate per pagare l’Equitalia ( da 72 a 120). Ma attenzione, spiega ancora l’Avv. Claps, il Governo ha reintrodotto l’obbligatorieta’ della Media Conciliazione, a mio avviso, uno strumento che non assicura la tutela diritti dei cittadini ( ma aspetto di leggere l’intero testo del Decreto), inoltre non si e’ pronunciato sul l’aumento dell’Iva e sull’Imu. Ma non e’  tutto. infatti, dovevano esserci piu provvedimenti per favorire una ripresa dell’econimia e l’aumento dei posti di lavoro.

Ecco le maggiori novità:

 Stop all’esproprio dell’abitazione principale, più tempo e più rate per i debitori in difficoltà, garanzie precise per la continuità dell’attività d’impresa in caso di pignoramento dei beni aziendali e azzeramento dell’aggio, cioè il compenso dovuto ad Equitalia per la riscossione (attualmente intorno all’8%). Questi i punti cruciali della rivoluzione nella riscossione lanciata dal governo con il «decreto del fare». Un provvedimento, anticipato ieri dal Messaggero, destinato non solo a rendere più flessibile il rapporto tra il contribuente ed Equitalia, ma anche a «mettere al centro il cittadino», assicura il vicepremier Angelino Alfano, deciso «a insistere nella lotta all’evasione non più con un atteggiamento punitivo, ma da fisco amico». Si parte, dunque, da una revisione dei poteri di Equitalia. Non sarà più possibile l’esproprio nel caso in cui l’immobile, purché non di lusso (sono dunque escluse le categorie catastali A/1 A/8 e A/9), sia adibito ad uso abitativo dal debitore che vi risiede anagraficamente e ne rappresenti l’unica proprietà immobiliare (si può iscrivere l’ipoteca ma non può essere esercitata). Per tutti gli altri immobili sale da 20 mila a 120 mila euro l’importo di debito al di sopra del quale è possibile procedere all’esproprio.

LE RATE NON PAGATE

Una novità importante, specialmente in tempi di crisi, riguarda la possibilità della rateazione, la via di uscita per il debitore in difficoltà soprattutto in tempi di crisi. I contribuenti in affanno o con momentanea carenza di liquidità, vedranno estendere la possibilità della rateizzazione dei debiti tributari dalle attuali 72 a 120 rate. Non solo. Se attualmente questo beneficio decade in caso di mancato pagamento di due rate consecutive, da ora in poi si potrà continuare a pagare a rate, purché non siano stati saltati ben otto pagamenti nel corso dell’intero piano anche non consecutivi. Un altro caso ricorrente in una fase di recessione è quello in cui vengono pignorati i beni che sono necessari ad un’impresa per proseguire la propria attività, ad esempio i macchinari. Il limite di un quinto alla pignorabilità viene esteso anche alle società. Inoltre la custodia dei beni pignorati viene sempre affidata al debitore, non è costretto ad interrompere il proprio lavoro. Quanto all’eventuale vendita all’asta, non può avvenire prima di 300 giorni. L’obiettivo è quello di non compromettere i beni funzionali all’attività d’impresa. Per ridurre poi il carico per il contribuente verrà eliminato l’aggio dovuto a Equitalia, vale a dire quella maggiorazione di circa l’8% corrisposta a titolo di compenso per la riscossione. Insomma, si pagheranno solo i costi fissi.

Tra le novità c’è inoltre la possibilità per Equitalia di continuare a lavorare per i Comuni fino al 31 dicembre, in vista della formazione di un consorzio tra i Comuni stessi che si avvalga della società di riscossione. In tema di semplificazione, viene infine cancellata la responsabilità dell’appaltatore nel caso di mancato versamento dell’Iva da parte del subappaltatore (non è esclusa in futuro l’estensione dell’eliminazione anche in caso di mancato versamento di ritenute fiscali e contributi). Viene infine eliminato l’obbligo di invio mensile del modello 770.

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