Cittadino vince il ricorso contro una banca. Vittoria per i consumatori grazie all’Aidacon: condannato il comportamento scorretto di una banca che non aveva provveduto alla immediata chiusura del conto corrente bancario e allo storno delle spese dell’erroneo addebito di costi per il rilascio della carta di credito.
Un correntista napoletano aveva ripetutamente chiesto da due anni a un noto istituto di credito di chiudere il proprio conto corrente. Nonostante numerose diffide, non si era mai dato seguito all’ordine di chiusura, con addebito di tasse e di tutte le spese di tenuta conto. L’utente è stato obbligato a “coprire” continuamente il conto e inoltre si era visto addebitare i costi annuali per l’emissione della carta di credito, mai consegnata ed attivata.
Dopo aver verificato l’impossibilità di risolvere la questione bonariamente, si è poi rivolto con un ricorso all’Arbitrato bancario e finanziario il quale ha accolto in pieno le contestazioni sollevate dal malcapitato correntista. La banca, nonostante la decisione arbitrale ha continuato a non corrispondere il saldo risultante sul conto oltre alle varie spese, costringendo il correntista a ricorrere al Giudice di Pace di Napoli.
Con sentenza depositata dallo stesso Giudice di Pace (Prima sezione, dott. Contrada), sono state accolte pienamente le ragioni dell’utente napoletano: l’istituto di credito è stato condannato al pagamento di tutte le spese oltre che a quelle del saldo risultante.
“Questa vittoria è molto importante – ha spiegato l’avvocato Carlo Claps, presidente Aidacon Consumatori – perchè rappresenta un precedente importante per migliaia di correntisti che si trovano nelle stesse condizioni. Sono molti i cittadini che pagano e non contestano l’operato degli istituti bancari che introitano periodicamente importi non dovuti, approfittando dei tempi lunghi della giustizia che oggi impone anche la mediazione obbligatoria”.