Autovelox ancora nella bufera. Dopo il clamoroso caso di Agropoli, l’ennesima e ultima lamentela, in ordine di tempo, arriva dagli automobilisti che percorrono la Domitiana, in direzione Nord. Nel tratto di strada ai confini tra la provincia di Napoli e quella di Caserta, alcuni apparecchi installati risultano fuorilegge.
In particolare l’autovelox installato dal comune di Mondragone continua a far strage di automobilisti, con multe di circa 250 euro e sottrazione di punti sulla patente nonostante lo sforamento di pochissimi km/h. Il problema principale però, come hanno segnalato gli utenti penalizzati, gran parte dei quali si sono rivolti all’associazione consumatori Aidacon, è che tali strumenti risultano illegittimi primo perché non vi è alcuna segnaletica a norma di legge (particolare di grande importanza nel caso di Mondragone perché proprio in quel tratto cambia la competenza di appartenenza della strada dal Comune all’Anas) ma soprattutto perché sugli autovelox manca la taratura periodica.
A tal proposito vi è un’importante novità che potrebbe far dichiarare nulli tutti i verbali accertati dai suddetti apparecchi elettronici. Secondo una recente Ordinanza Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione n. 17766/14, gli autovelox necessitano della taratura periodica per garantire la correttezza delle rilevazioni.
Con tale pronuncia, la Suprema Corte ha sollevato d’ufficio la questione di legittimità della norma in riferimento all’articolo 3 della Costituzione nella parte in cui non prevede che le apparecchiature rilevatrici delle violazioni dei limiti di velocità siano sottoposte a periodiche verifiche ed ha trasmesso gli atti alla Corte costituzionale.
La decisione della Corte di Cassazione, che sovverte precedenti orientamenti, è assolutamente clamorosa e potrebbe, nel caso in cui fosse dichiarata fondata la questione di legittimità costituzionale in merito alla necessità della taratura periodica di tutti gli apparecchi di misurazione elettronica della velocità, comportare la nullità di migliaia di verbali di accertamento. In attesa della decisione della Corte Costituzionale – suggerisce Aidacon consumatori – coloro che hanno proposto ricorso o lo proporranno avverso i verbali accertati con autovelox, potranno chiedere al giudice di pace adito di sospendere la causa e gli effetti connessi al verbale, in attesa della definitiva decisione della Consulta.
Lunedì 24 Novembre 2014, 13:48 – Ultimo aggiornamento: 1 Gennaio, 01:00 – Fonte Il Mattino